DI LUNE E DI FALÒ

SABATO 30 NOVEMBRE: “DI LUNE E DI FALÒ – PAVESE E IL TEATRO DELLE COLLINE”, L’INCONTRO A CREA DEDICATO A CESARE PAVESE

Sabato 30 novembre, dalle ore 15, presso il Salone Sant’Antonio del Santuario di Crea, si terrà un interessante incontro di approfondimento sullo scrittore Cesare Pavese.

Su una collina intrisa di storia, fede e pietà popolare, nel luogo che Cesare Pavese definì della “scoperta del mito” ci si ritroverà a parlare delle colline di Langa e del Monferrato. Questi angoli di Piemonte furono terra natìa e teatro di incontri, pensieri, vicende biografiche cruciali, tutti poi riversati nella sua opera, ancora oggi in grado di suscitare domande e di parlare profeticamente al nostro presente.

La postmodernità che viviamo frantuma l’identità, la omogeneizza: di fronte al suo accadere si può additare una possibilità di salvezza per questo territorio nella radice che ancora ci tiene aggrappati alle colline che “restano immobili come fossero secoli”.

Teatro, miti, spiritualità, saperi e paesaggio, inestricabilmente ci parlano e intessono l’incontro che vedrà la presentazione del più recente saggio dell’antropologo astigiano già Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Professor Piercarlo Grimaldi, “Di lune e di falò. Cesare Pavese: antropologia del romanzo dell’addio”, (Rubbettino, 2023). Una nuova “navigazione” del testo pavesiano che è specchio romanzato della sua storia di vita, metaforico testamento poetico, scientifico ed esistenziale. Non un saggio di esegesi letteraria, ma un approfondimento antropologico che ancora mancava e che analizza il tentativo di Pavese di “scollinare verso la terra delle origini per recuperarne le radici, per costruirsi una memoria di paese che gli permetta di sopravvivere a

qualche giro di stagione”.

La seconda relazione, del Professore e Storico Dionigi Roggero, propone un ulteriore viaggio virtuale (che può essere stimolo per un itinerario da percorrere fisicamente) nei luoghi del Monferrato, tra Astigiano e Alessandrino, che Pavese visse durante gli anni della Guerra e che lo ispirarono. Il riflesso della sua permanenza in Monferrato si trova numerose volte nelle sue opere come nelle lettere. Dalla villa “Il Greppo” di Moncalvo ove fu ospitato, al Collegio Trevisio di Casale Monferrato dove si rifugiò sotto falso nome, dalla fascinazione del Sacro Monte di Crea a Ticineto, paese natale della madre, una riscoperta poetica e un diario di viaggio in luoghi impregnati di memoria della nostra gente.

A contribuire ad “entrare” maggiormente” negli scritti di Pavese saranno le letture interpretate dall’attrice Patrizia Camatel che accompagneranno i presenti nel viaggio introspettivo nel pensiero pavesiano.

DI LUNE E DI FALÒ
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